BENVENUTO BRUNELLO 2019
E’ sempre bello tornare a Montalcino, ogni angolo di questo borgo ci parla di sangiovese, ci parla di vino. Perché il vino fa parte di questo territorio e se ne respira il profumo in ogni angolo. Il Brunello è simbolo di italianità, percepito all’estero come un marchio rappresentativo dell’enologia italiana. Grazie alle intuizioni di Clemente Santi e Ferruccio Biondi Santi, il sangiovese ha indossato l’abito nobiliare da circa un secolo. Ma, licenza nostalgica a parte, l’Anteprima del Brunello è da sempre molto attesa e chiude alla grande tutte le anteprime più importanti della Toscana. Questa è la 27ma edizione che ha visto in primo piano l’annata 2014, Riserva 2013 e Rosso 2017. Sappiamo bene che il 2014 è stato un anno critico per la viticoltura, capriccioso direi, caratterizzato da piogge abbondanti in inverno e temperature sopra alla media, estate precoce e piogge devastanti a luglio. Tanti sforzi in vigna finalizzati a preservare la sanità delle uve e poi in cantina, hanno dato vini che si distinguono non per potenza ma per eleganza.
Fiorella Chimenti
Brunello di Montalcino Docg 2014
POGGIO DI SOTTO
Rubino profondo con discreta trasparenza. Fresco e sottile al naso regala un bouquet raffinato dalle prime effusioni fruttate di dolci amarene. Noce moscata e un timbro vagamente balsamico avvolgono in un unico insieme una cornice d’effetto. L’assaggio sollecita sensazioni di freschezza moderatamente fruttate, la vena sapida si alimenta nel finale confermando struttura sottile e tannini vibranti, un volgere persistente in tuffi olfattivi.
CUPANO
Ottima concentrazione del colore, un bel rubino dalla leggerissima trasparenza. Ventate fruttate coprono inizialmente un bouquet di larga espansione, ciliegia rossa e mirtillo in confettura su un manto di spezie dolci, cardamomo e poi radice di liquirizia, erbe aromatiche integrate a cenni di grafite. Assaggio di verticale suggestione con rimbalzi garbatamente freschi sul confine sapido e un po’ sopito. La struttura non appare esuberante ma è essa stessa conferma di eleganza nella quale si apprezzano tannini ben costruiti e finale lunghissimo.
IL MARRONETO
Granato vivissimo e limpido, aggraziato da lieve trasparenza. Accenti di grafite precedono un sottofondo fruttato timido e spezie integrate. Amarene sotto spirito, glicine e liquirizia si vestono di un sobrio balsamico e conferiscono complessità ed eleganza al bouquet. Sicuramente fresco l’attacco gustativo dimostrando una gioventù inaspettata, resta però austero e prezioso nel percorso sapido che chiude, sul lunghissimo finale, con una percezione tannica di rilievo.
IL POGGIONE
Rubino esuberante di lieve trasparenza. Un cenno di tostatura e visciole dolci spiazza il primo olfatto. Veli vegetali e freschi richiamano un annuncio balsamico velato di liquirizia e anice. La gioventù gustativa rende concreto l’attacco fresco iniziale per concedersi poi a una lenta progressione sapida. Non disturba la nota alcolica ma sostiene il corpo e la rotondità di gusto incalzato da tannini irruenti che lasciano ben sperare nella loro evoluzione.
LA TOGATA – CARILLON
Rubino trasparente. Essenze nitide di lampone e ciliegia avvolgono spezie leggere e conferiscono rotondità al bouquet dai contorni terrigni e minerali. Al gusto sorprende la gioventù dell’approccio, un sorso fresco che abbondona il cammino all’ascesa sapida. I ricordi olfattivi, ancora netti di frutto, ingentiliscono quella spinta che segna un finale persistente dai contorni tannici importanti e ben definiti.
TENUTE SILVIO NARDI
Rubino di eccellente estrazione e tenue trasparenza. Un bouquet di rigore sprigiona linee fruttate mature di visciole e susine rosse con affioramenti speziati e floreali in verticale. Noce moscata e anice stellato diluiscono essenze vagamente balsamiche. In bocca si evolve con linearità continua, generoso senza eccessi sapidi scomposti. Il corpo è di buona struttura con la giusta interferenza alcolica e tannini egregiamente svolti se pur ancora molto giovani.
